lunedì 13 agosto 2007

Sumatra


Sumatra
è la terza isola più grande dell'Indonesia e una delle meno popolate,
una natura rigogliosa e ancora selvaggia,
un cuore di foresta circondato da acque cristalline e lunghe spiagge bianche

Le sistemazioni sono sempre un pò spartane
la popolazione è gentile e molto socievole (anche troppo):
vi fotografano, vi fermano per strada
e quasi sempre hanno un vocabolario inglese che si limita a "Hey Mister"
- e questo è vero anche negli alberghi, per cui conviene imparare qualche frase di indonesiano
(in ogni caso non gesticolate: posso dirvi per esperienza che non serve a nulla)

La cucina è squisita in tutta l'isola
particolarmente rinomata quella di Padang che si compone
di tante piccole portate (di pesce, pollo, carne), speziate e piccantine
Ma sono deliziosi anche altri due piatti diffusi in tutta l'isola: il mie-goreng e il nasi-goreng,
rispettivamente spaghetti e riso, saltati in padella, con pesce, carne, uova e quello che c'è
(costituiscono la colazione tipica)
Il consiglio è di provare e sperimentare ogni portata

Nonostante che spesso manchi l'acqua corrente
e doccie e sciacquoni siano sostituiti dal mandi (grossa vasca d'acqua, in stile indiano)
l'igiene di Sumatra fa invidia a quella di una clinica svizzera -
è stata la prima volta in vita mia che sono riuscita a non contrarre un'infezione intestinale
durante una vacanza - e nel concetto di vacanza includo anche brevi soggiorni in località italiane ed europee!
L'unico problema sono i turisti (pochi, in realtà) che gettano la carta igienica (che si sono portati loro, perchè sull'isola non si usa) nel water (non si fa: le fogne non la smaltiscono e si rischia l'intasamento) o, peggio, sporcano l'acqua del mandi (che, invece, deve sempre restare pulita)

A 15 km da Padang, c'è la stupenda spiaggia di Pasir Jambak (foto)
qui è possibile soggiornare da Uncle Jack (indonesiano, nonostante il nome)
gustare la cucina della sua famiglia, prendere il sole e ammirare le coloratissime barche dei pescatori. Nel vicino villaggio si può anche giocare a pallavolo con i locali e sperimentare un poco il proprio indonesiano

Bukittinggi, è una fresca cittadina di montagna, circondata da montagne e imponenti vulcani-
putroppo nell'agosto 2006 i vulcani non si vedevano a causa del denso fumo -
un incendio stava devastando il cuore dell'isola, capita spesso e probabilmente è doloso

Pulau Samosir è un'isola al centro del lago Toba, a sud di Medan: una tappa obbligata, nonché una delle località più turistiche dell'isola - ma non vi immaginate folle da Rimini in agosto, la maggior parte dei resort era deserta e di turisti in tutto ne avremo visto una trentina
Qui si può soggiornare in una capanna affacciata direttamente sul lago, noleggiare una bici o uno scooter e fare il giro dell'isola (attenzione ai serpenti, ne abbiamo visto almeno un paio dall'aspetto poco rassicurante) e, ovviamente, nuotare nelle acque del lago.
La mascotte della zona è una sorta di lucertolone anfibio - una specie di serpente con le zampe - che, in effetti, vive davvero nel lago: trovarselo davanti mentre si nuota non è affatto piacevole,
ma i locali giurano che sia innocuo

Pulau We, sull'estrema punta nord di Sumatra, è forse il posto che mi è piaciuto di più:
questa piccola isola, devastata dallo tsunami del 2004, è stata in parte ricostruita, grazie soprattutto all'aiuto di molte ONG.
Nel 2006 non c'era ancora l'acqua corrente e le sistemazioni erano tanto spartane quanto affascinanti: per una modicissima somma si può soggiornare in una minuscola palafitta sul mare cristallino,
inclusiva di geco domestico di almeno 10 cm di lunghezza,
utilissimo contro le zanzare.
Bisogna però prestare un pò di attenzione nei confronti delle scimmie:
alcuni turisti olandesi, che avevano inopinatamente tentato di fotografarle coi flash, hanno riferito di esserne stati aggrediti.
Le spiaggie sono incantevoli, bianche e circondate da palme, il mare è trasparente e ci si trova letteralmente a due passi da una spettacolare barriera corallina -
sulla spiaggia si possono noleggiare pinne e maschera, nonchè una barca per escursioni nelle acque circostanti.
Qui, in un paio di centimetri d'acqua, sono stata punta da un lion fish,
un pesce tropicale velenoso, che mi ha gonfiato il piede come una salsiccia e mi ha impedito di camminare per tre giorni, lasciandomi zoppa per altri sei.
Non è stata una bella esperienza - un dolore immane - per fortuna sono stata prontamente soccorsa dai locali, che mi hanno condotto in barca fino al medico dell'isola, il quale dopo un paio di punture (con aghi la cui lunghezza non voglio ricordare) mi ha dato alcuni sacchetti di pastiglie variamente colorate da prendere ogni tot ora - ovviamente il medico parlava solo indonesiano, ma per fortuna avevo imparato a contare fino a dieci.

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