domenica 12 agosto 2007

Jakarta, Indonesia


Prima di visitare Jakarta credevo che al mondo
non potesse esistere una città davvero brutta,
priva di ogni minimo di fascino,
senza neppure un angolo gradevole.
Mi sono ricreduta, Jakarta è proprio così

In questa megalopoli inquinatissima e rumorosa,
solcata da super strade, con marciapiedi stretti e sconnessi -
che ricordano ogni istante al pedone la sua sacrificabilità-
si ha l'impressione costante di trovarsi all'estrema periferia
e ciò in quanto non esiste alcun centro cittadino.
Catapecchie, case coloniali mai ristrutturate e grattacieli iperbolici
si inseguono tra arterie trafficatissime e canali mal odoranti
come nell'incubo di maniaco sadico

Gli olandesi - che nel 1619 conquistarono la città e la rasero al suolo -
in preda ad un'insana nostalgia si misero a tirar su canali e mulini a vento:
quel che ne resta si può "ammirare" nel quartiere di Kota (o Vecchia Batavia),
case diroccate che si specchiano in acque putride (vere fogne a cielo aperto).

Lo stesso odore, gli stessi miasmi insalubri, li si possono ritrovare
- caso mai ne se sentisse la necessità -
in quella che è la seconda tappa obbligata per il turista alla disperata ricerca di qualcosa che valga la pena fotografare: il porto dei velieri di Sunda Kelapa.
Purtroppo quando ci sono stata io, di velieri ce n'erano pochi, con le vele piegate e senza gli sgargianti colori promessi dalla Lonely Planet - a dirla tutta, ho visto solo bagnarole, ma forse sono stata sfortunata.

Se proprio, sotto tortura, dovessi parlare di qualcosa che mi è piaciuto, elencherei:
  1. Merdeka Square - lo so, chi c'è stato dirà che questo piazzone sormontato dall'obelisco è assolutamente insulso, ma è l'unico angolo di verde in tutta Jakarta ed è piacevole osservare la marea di aquiloni - preparatevi ad essere fotografati, questa è un pò una mania di tutta l'Indonesia: appena si vede un turista occidentale lo si fotografa o, più spesso, ci si fa fotografare insieme in un divertente ribaltamento di ruoli;
  2. Cafè Batavia, retrò e un pò squallido, ma per qualche minuto si dimentica il caos cittadino;
  3. Gran Melia, il nostro albergo, un enorme grattacielo cinque stelle, con piscina, palestra, sauna e massaggi - prenotato dall'Italia a prezzi modici - il trionfo del cattivo gusto, ma in un posto così non ero mai stata, sicché la considero un'esperienza

1 commento:

Anonymous ha detto...

a francesca non sappiamo quanto tempo hai trascorso in jakarta,noi siamo due ragazzi che vivono qua da alcuni anni e non notiamo questa terribile situazione,certo non sara' la svizzera ma neppue caotica e sporca come tu la descrivi.......a noi piace assai!!!!!!!!!!! per quanto riguarda i canali....noi ci facciamo il bagnetto tutti i giorni,dai torna a trovarci....jakarta la zozza ti aspetta!!!!!