
Il linguaggio segreto dei neonati (Mondadori, 2002, pp. 354, titolo originale: Secrets of Baby Whisperer, 2001) di Tracy Hogg, scritto in collaborazione con Melinda Blau, è davvero un bel libro: una guida ricca di consigli pratici su come affrontare l'arrivo di un neonato (o di un bambino adottivo).
In uno stile improntato ad uno humor e a un pragmatismo tipicamente britannici, Tracy Hogg condivide con i lettori i segreti della sua pluriennale esperienza di puericultrice, dispensando preziosi suggerimenti su come prendersi cura di un neonato (dall'allattamento, al bagnetto, al ruttino, fino allo svezzamento, al riposo, al massaggio) senza diventarne schiavi.
Il metodo propugnato da Tracy Hogg consiste, essenzialmente, nell'instaurare fin da subito una routine organizzata che preveda il regolare alternarsi delle fasi del cibo, dell'attività, del sonno e di momenti di relax per i genitori - di qui la denominazione di metodo E.A.S.Y. ossia eat (mangiare), activity (attività), sleep (sonno) e you (tu, genitore).
La ripetuta suddivisione delle giornate secondo il medesimo schema, da un lato, viene incontro al bisogno di sicurezza del neonato, consentendogli di prevedere sempre ciò che seguirà e, dall'altro, aiuta i genitori a comprendere il comportamento del proprio piccolo e a dignosticare i possibili problemi.
La durata delle singole fasi e il loro svolgimento non sono pianificati in modo rigido, anzi l'a. si limita per lo più a dispensare alcuni consigli e indicazioni di principio, lasciando al buon senso dei genitori il compito di adattarli alle loro esigenze.

Ad esempio, per quanto riguarda il riposo notturno, Tracy Hogg suggerisce:
1) di far dormire fin da subito il bimbo nella sua culla - se lo ospitate una sera nel lettone è ovvio che ci vorrà tornare anche la sera successiva e così via;
2) di metterlo nella culla ai primi segni di stanchezza - perché i neonati, se sono esausti, fanno fatica ad addormentarsi;
3) di inventare un rito della buona notte - un rituale che il bimbo possa facilmente associare al riposo notturno;
4) di non far mai addormentare il bimbo in braccio - perché altrimenti non riuscirà ad addormentarsi in altri modi e dovrete tenerlo così anche quando peserà 13 kili!
5) di non accorre al minimo rumore notturno, concedendo al bimbo il tempo per calmarsi da solo, senza necessità di un appoggio esterno;
6) di non lasciarlo piangere, ma tranquillizzarlo, coccolarlo, finché non si calma (e, quindi, evitare di eccitarlo iniziando a parlare velocemente, magari con aria giocosa) e, una volta che si è calmato, riporlo nella culla e lasciare che si addormenti da solo.
Il punto fondamentale è che ai neonati è necessario insegnare come addormentarsi da soli - e questa è una responsabilità non da poco che esige soprattutto coerenza.
Particolarmente apprezzabile mi è parsa poi la posizione di Tracy Hogg rispetto all'alternativa allattamento al seno/biberon: dopo aver elencato i pro e i contro di entrambi i metodi (e vi assicuro che anche l'allattamente al seno presenta notevoli inconvenienti!), Tracy raccomanda alle future mamme di scegliere liberamente il sistema che meglio si adatta alle loro esigenze e alla loro sensibilità, perché nulla è più foriero di problemi psico-fisici che optare per un dato metodo (normalmente per l'allattamento al seno), senza esserne davvero convinte, ma lasciandosi influenzare da ostetriche, amiche, mariti e incompetenti vari.
Non so ancora se il metodo e.a.s.y. funzionerà - sono solo al settimo mese di gravidanza - ma per lo meno dopo la lettura di questo libro mi sento più tranquilla e un po' meno insicura di fronte a quello che mi aspetta.
Sui bebè consiglio anche di leggere:
L. G. Borgenich, Il bebè, manuale d'istruzioni
E. Estivill, Dormi bambino dormi
Bebè, consigli per l'uso