lunedì 14 aprile 2008

politiche 2008



Per la prima volta nella storia della Repubblica non c'è in Parlamento alcun rappresentante di un partito comunista né socialista.

Il Pdl vince, la Lega nord rafforza la sua rappresentatività (ed è francamente ridicolo interpretare questo dato come esito di un voto di protesta, così come insistono a fare gli odierni sconfitti).

La sinistra è fuori dal Parlamento: nemmeno unite la sinistra arcobaleno e la sinistra critica supererebbero lo sbarramento del 4%. Nel concetto di "sinistra" non includo, ovviamente, il Pd che, del resto, non ha mai aspirato a tale inclusione, preferendo definire la veltroniana politica dei "ma anche" come "riformista" - termine vago, potendo le riforme ben essere retrogade e destrose - e tutto ciò nel tentativo - fallito - di sottrarre voti all'elettorato di centro-destra - i voti, invece, Veltroni li ha sottratti solo alla sinistra arcobaleno.

Chiedersi quali sono le ragioni di questa clamorosa sconfitta equivale, allora, a chiedersi anche perchè gli elettori di sinistra abbiano scelto di votare Pd - anche, ma non solo: ci sarebbe da capire altresì perchè la sinistra non riesca a conquistare nuovi elettori (specie tra i giovani).

Sicuramente ha pesato l'appello al voto utile e la fobia di una vittoria berlusconiana (che, comunque, non si è riusciti ad impedire), ma se queste ragioni hanno prevalso su altre - legate al programma, agli obiettivi e all'ispirazione politica di fondo - credo che ciò sia dipeso principalmente dall'incapacità politica e comunicativa dei dirigenti di sinistra che non sono riusciti a far presa sulla realtà sociale, a dialogare con l'elettorato, a scrollarsi di dosso la ridicola etichetta di "radicali" o "estremisti" - come se difendere diritti e proporre riforme sociali fossero attività sovversive.
La sinistra ha abdicato da tempo al suo ruolo culturale e l'odierna vittoria di berlusconi ne è il risultato - se la gente vota solo per i suoi personalissimi interessi di cortile, cosa credevi Walter, che votassero per te?
Spazzati via gli ultimi resti del glorioso PCI, adesso avremo Bossi ministro e topo Gigio all'economia - insomma, anche se Bertinotti non c'è più, gli scherzi non mancheranno

7 commenti:

zack ha detto...

nonostante un voto all'insegna della moderazione mi ritrovo extraparlamentare. ho sentito ezio mauro a repubblica tv che diceva: questo voto è positivo per la democrazia, stava dicendo proprio questo a proposito dell'elezione del parlamento piu reazionario della storia repubblicana.

Francesca.Poggi ha detto...

pessimismo e fastidio!

Teoz ha detto...

Devo rifletterci un po' su, provare a capire. Senz'altro é un giorno nero per la democrazia.

Credo che la sinistra non sia stata capace di sostituire un elettorato che la votava per ragioni "identitarie" ad uno che la sceglie per il progetto di società che porta avanti - anche perché forse non é chiaro questo progetto di società.

Si é pagata penso anche la de-ideologizzazione della politica.

isa ha detto...

Già che depressione – opinioni à la Ezio Mauro alimentano solo lo sconforto – del resto, almeno in certa misura, questo risultato c'era d'aspettarselo. Ho seguito un po' la campagna elettorale genovese della sinistra arcobaleno e, vi assicuro, i dissapori e le polemiche interne a proposito delle candidature che l’hanno segnata, uniti alla mancanza di una leadership capace di rappresentare le istanze del territorio, annunciavano la debacle che si è consumata, a livello nazionale, al momento del voto. C’è da pensare che molti voti della sinistra siano confluiti nel partito dell’astensionismo.
Certo, i motivi di autocritica sono tanti, ma per il momento ci aspettano, su tutti gli schermi, i volgari gesti di esultanza del Berlusca e le figure di merda che continuerà a procurarci in Europa. Ma anche preoccupazioni maggiori: penso, ad esempio, al destino dei circa 500 mila migranti (o forse più, certo non 300 mila come ha detto Fini la settimana scorsa) che si trovano irregolarmente nel nostro paese pur lavorando (in nero ovvio) e quindi soddisfacendo una domanda del mercato del lavoro interno che i nostri politici (di destra e di sinistra) hanno finora fatto finta di ignorare. Che ne sarà del disegno di legge Amato-Ferrero? Come affronterà il nuovo governo questa situazione? Con l’ennesima maxisanatoria o – peggio – con la costruzione di nuovi centri di permanenza temporanea? La Lega, del resto, si era già espressa chiaramente sul punto e ora vedrà rinforzata la sua presenza in parlamento. Sic.

Vevi ha detto...

Purtroppo, il desolante risultato, non era così imprevedibile come pare a buona parte di noi. Non è affatto consolante, lo so, ma in politica non è la consolazione che cerchiamo, per quello c'è la religione. In politica è pericoloso sovrapporre i desideri o i calcoli elettoralistici alle analisi della realtà e delle dinamiche. La sinistra o fa la sinistra oppure, creando prima aspettative e illusioni, poi al momento della disillusione e della delusione, lo paga duramente, più del centro o della destra. Rifondazione e l'accrocchio elettorale della Sinistra Arcobaleno hanno fatto questo, calcoli a tavolino. Non solo, nei due anni di governo Prodi, a dispetto del proprio elettorato, hanno dimenticato, e talvolta persino soffocato, gli stimoli provenienti dai movimenti e da chi la politica la pratica quotidianamente sul territorio. Zack, consolati, in Francia e in Gran Bretagna la sinistra è per lo più extraparlamentare ma le lotte sindacali antirazziste ed ecologiste sono spesso più incisive e talvolta più fruttuose che da noi.

io ha detto...

a quando una spazzata via generale?

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