lunedì 21 gennaio 2008

Self Destruction

Qual è il fascino dell'autodistruzione - il contrario della salvezza, il contrario della tranquillità?
E' lo stesso fascino della morte, si dirà. Eppure no, eppure sembra sussistere una differenza fondamentale tra morire e autodistruggersi. La morte è certo l'esito del processo distruttivo, ma come è l'esito della vita in generale. Nessuno uscirà vivo di qui. La spinta all'autodistruzione spesso non è solo attrazione per la morte, ma anche e soprattutto ricerca della vita: non solo il tentativo di adattarsi ad una società spigolosa su cui non si riesce a scivolare, ma anche il desiderio di appartenere alla vita, cibandosene, inghiottendola tutta insieme, tutta di colpo.

E c'è qualcosa di antropologicamente interessante, di umano, troppo umano, nell'esistenza di quegli individui che sembrano aver tutto, che tengono il mondo in mano, ma invece di godersi serenità e successo, bruciano presente e futuro, in una sete che non si appaga mai, fino alla fine.
La felicità non è per loro, i loro demoni non li lasciano in pace.

Jim Morrison (1943-1971), l'idolo della mia adolescenza, il cantante dei Doors, il re Lucertola (dal verso di un suo poema, Celebrazione della lucertola), emblema dei belli e dannati: morto a Parigi, nella sua vasca da bagno a soli 27 anni - in Wonderland Avenue, Danny Sugerman riporta la testimonianza di Pamela Courson secondo la quale il decesso sarebbe stato causato da overdose di eroina, ma sul cadavere non fu eseguita nessuna autopsia. The end of nights we tried to die. Ma anche la fine di una vita spinta al limite, nel tentativo di vedere oltre le porte.
La sua vita ispirò il film di Olive Stone, The Doors.



Kurt Cobain (1967-1994), chitarrista e cantante dei Nirvana, suicidatosi con un colpo di fucile quando era ancora all'apice del successo - appena un mese dopo il suo ricovero per overdose presso l'American Hospital di Roma. Accanto al suo corpo venne ritrovata una lettera diretta all'amico immaginario della sua infanzia, Boddah, in cui Cobain cita una canzone di Neil Young, My My, Hey Hey (Out of the Blue): "It's better to burn out than to fade away" (È meglio bruciare che spegnersi lentamente). Agli ultimi giorni di Cobain è ispirato il bel film di Gus Van Sant, Last Days.



Gia Marie Carangi (1960-1986), fotomodella omosessuale, ribelle e trasgressiva, rovinò la sua carriera a causa dell'eroina. Morì di AIDS in un'epoca in cui questa malattia era ancora poco nota. Alla sua vita è dedicato il film tv, Gia, del regista Michael Cristofer con Angelina Jolie.



Mike Tyson (1966), nato da una famiglia poverissima di Brooklyn, sembrò incarnare il sogno americano quando, dopo aver trascorso l'infanzia a entrare e uscire dai riformatori, il 22 novembre 1986 diventò il più giovane campione mondiale dei pesi massimi, vincendo il titolo WBC, cui seguì, nei 9 mesi successivi, la vittoria dei titoli WBA e IBF.
L'11 febbraio 1990, a Tokyo, venne pesantemente sconfitto da James "Buster" Douglas per KO alla decima ripresa. E' l'inizio della fine. Segue il processo e la condanna per stupro. Uscito dal carcere nel marzo del 1995, Tyson riprende gli allenamenti e riesce a riconquistare la cintura WBC e WBA, ma nel novembre 1996 viene sconfitto per KO tecnico all'undicesima ripresa da Holyfield. L'anno dopo si svolge il match di rivincita: Tyson viene squalificato per aver, nel corso del terzo round, quando si trovava in evidente difficoltà, morso e staccato un pezzo dell'orecchio dell'avversario. Seguono le sconfitte contro Lennon Lewis (per KO all'ottava ripresa), Danny Williams (KO alla quarta), Kevin McBride (ritiro alla sesta), i debiti, la dichiarazione di bancarotta, la condanna per possesso di sostanze stupefacenti e guida in stato di ebbrezza. Tyson è uscito dal ghetto, il ghetto non è mai uscito da Tyson.



Diego Armando Maradona (1960), El Diego, ritenuto da molti il più grande calciatore della storia, non ha certo bisogno di presentazioni. La sua caduta iniziò, dapprima, con la squalifica di un anno e mezzo nel 1991, dopo un controllo anti-doping al termine dell'incontro Napoli-Bari in cui risultò positivo alla cocaina, poi con la squalifica ai mondiali USA 1994 perchè positivo all'efedrina. Dopo il ritiro dall'attività agonistica continuò ad avere problemi di salute causati dall'obesità e dalla tossicodipendenza (che curò fin dagli anni '90), il 18 aprile 2004 subì anche un infarto causato da overdose di cocaina.
La sua autobiografia, Yo Soy El Diego (Io sono il Diego) pubblicata nel 2000, è diventata un bestseller internazionale. Memorabili le interviste con Gianni Minà.



River Phoenix (1970 - 1993), dopo un'infanzia povera, in cui con la sorella Rain suonava per strada al fine di racimolare qualche soldo per la famiglia, viene scoperto dal cinema statunitense e si afferma come uno dei giovani attori più promettenti della sua generazione. Tra i suoi film: Mosquito Coast di Peter Weir, Stand by me di Rob Reiner e Belli e dannati di Gus Van Sant, grazie al quale vince la Coppa Volpi al festival del cinema di Venezia. Affetto da tossicodipendenza, muore a soli 23 anni per overdose di eroina e cocaina.



Britney Spears (1981), non è certo tra le mie cantanti preferite, ma ho iniziato a guardarla in una nuova luce da quando le sue recenti vicende personale - gli arresti, i ricoveri in cliniche per la disintossicazione, la condizione in cui si è esibita agli mtv music awards - hanno messo in luce la fragilità di questa ragazza apparentemente nata per il palcoscenico (debuttò in tv ad 8 anni, nel programma Mickey Mouse Club di Disney Channel), l'angoscia che si cela sotto lustrini e parruccone bionde.


John Belushi, (1949-1982), reso celebre dallo show della NBC, Saturday Night Live, e da film indimenticabili come Animal House (1978) e il mitico The Blues Brothers (1980), entrambi del regista John Landis, alcolizzato e tossicodipendente, morì in una stanza dell'albergo "Chateau Marmont" (a Los Angeles) a seguito di uno speedball (un'iniezione di eroina e cocaina), dopo una notte di trasgressione cui parteciparano, tra gli altri, Robert De Niro, Jack Nicholson e Robin Williams.

2 commenti:

giulia ha detto...

bello il tuo post!

Dodi ha detto...

brava bellissimo post...vorrei solo dire ke alcune di queste persone intendono l autodistruzione come un forte godimento della vita...sn morte giovani ma si sn godute la vita fino in fondo..."meglio bruciare ke spegnersi lentamente"-Kurt Cobain-"Se devi vivere tutta la vita strisciando come un verme, alzati e muori!"-Jim Morrison-