lunedì 24 settembre 2007

Kurt Vonnegut, Mattatoio n.5 o La crociata dei bambini




"Quasi non ci sono personaggi,
in questa storia,
e quasi non ci sono confronti drammatici,
perché la maggior parte degli individui che vi figurano

sono malridotti,
sono solo trastulli indifferenti in mano a forze immense
"


Billy Pilgrim è un tipo strambo. Billy Pilgrim ha viaggiato nel tempo:
avanti e indietro per i diversi momenti della sua vita -
mai più avanti, mai più indietro, mai da un'altra parte.

Billy Pilgrim è nato, si è sposato con una donna brutta e ricca,
è stato fatto prigioniero dai tedeschi, ha assistito al bombardamento di Dresda,
è diventato un ottico importante, ha fatto due figli ed è morto.
Ma non in quest'ordine.
La sua vita è un guazzabuglio di salti-spazio temporali
e Billy si trova sempre a improvvisare una parte che non conosce o a rivivere un momento del suo futuro o del suo passato - entrambi i concetti non hanno molto senso per lui

Billy Pilgrim è stato anche rapito dai trafalmadoriani, degli extra-terresti che vivono in 4 dimensioni, riescono a vedere il tempo in tutti i suoi momenti e hanno insegnato a Billy
che il libero arbitrio non esiste,
perchè è impossibile cambiare un futuro che è già stato e sempre sarà,
ma che non esiste nemmeno la morte, perchè chi è morto nel presente, è ancora vivo nel passato - e, del resto, tutti siamo morti in qualche futuro.
Nessuna libertà, insomma. Non possiamo che restare a guardare ciò succede (e sempre è successo e succederà), non possiamo che fare ciò che facciamo e che, quindi, dobbiamo fare,
senza poter cambiare nulla, senza responsabilità, ma anche senza paura.

O forse Billy Pilgrim non ha viaggiato nel tempo,
forse non è neppure stato su Trafalmadore,
ma si è semplicemente rincitrullito dopo un incidente aereo.
Del resto cosa mai cambierebbe?
Anche se la concezione trafalmadoriana dell'esistenza fosse un'assurdità,
non per questo si potrebbe dire che Billy Pilgrim abbia mai avuto il controllo della propria vita,
o che avrebbe potuto cambiare qualcosa nelle tragedie storiche cui ha assistito.
Billy e gli altri resterebbero comunque spettatori inerti e non troppo interessati di uno spettacolo gestito da forze immense.

Certo, un libro contro la guerra, che è sempre una crociata di bambini,
una critica dura e, a tratti, esplicita del mito americano e delle sue implicazioni sociali,
ma, come tutti i capolavori, Mattatoio n.5,
non ruota attorno ad un unico tema, ma fa vagare il suo sguardo dolce-amaro
tra tutte le pieghe di quella commedia tragica che è sempre la vita
(che sempre è stata e sempre sarà).

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