giovedì 7 febbraio 2008

Into the Wild

Into the Wild (2007), regia di Sean Pen



D'accordo: le scelte di regia sono talvolta discutibili (come la divisione in due o tre parti dello schermo o la scrittura del protagonista che compare sopra le immagini), il film è un tripudio di buoni sentimenti, dove domina una visione ottimistica dell'umanità, e ci sono perfino accenni a dio - eppure mi è piaciuto tantissimo.
La fotografia (di Eric Gautier) è spettacolare, la storia commuovente e mai scontata, e tutto il film è un inno ad una concezione estrema e anticonvenzionale della libertà.



Tratto dal libro Nelle terre estreme di Jon Krakauer e ispirato ad una storia vera, Into the Wild racconta le vicende di Christopher McCandless (interpretato da Emile Hirsch), un ragazzo di 23 anni che, dopo essersi diplomato al College, decide di abbandonare tutto (il suo nome, la sua famiglia, i soldi, la carriera), per inseguire la vita e l'avventura lontano dalle costrizioni sociali, inesorabilmente attratto dalla natura selvaggia e solitaria dell'Alaska.
Il film rende bene la personalità complessa di Chris (ribattezzatosi e rinato 'Alexander Supertramp'): un giovane in cerca di se stesso, ma anche in fuga dalla famiglia, ossessionato dall'ossessione di una meta, "senza mai un pensiero non al denaro, non all'amore, nè al cielo".
Non so se abbia davvero trovato nelle terre estreme quello che cercava - l'impressione piuttosto è che il cercare fosse già la meta.

Bellissima la colonna sonora ed estremamente convincente l'interpretazione di Emile Hirsch (candidato al Golden Globe 2008).


Uscita dal cinema, Milano sembrava davvero opprimente.

1 commento:

zack ha detto...

anche a me è piaciuto. mi ha ricordato Easy Rider, altro capolavoro del genere road movie, e Thelma e Louise. la fuga per la libertà finisce sempre male...